Nell’ambito del ciclo di conferenze dedicate a questo settore “Roma Drone Conference”, l’appuntamento di venerdì scorso cadeva ad un anno esatto dalla pubblicazione del Regolamento ENAC “Mezzi aerei a pilotaggio remoto”.
Il bilancio tracciato dai relatori, sebbene basato su un periodo di osservazione ancora molto breve, mette già in risalto alcune tipicità di questo settore, in particolare il diffuso abusivismo.
Infatti, a fronte di circa 80 dichiarazioni pubblicate sul sito ENAC, una trentina di operatori riconosciuti ufficialmente sul territorio Italiano e circa 50 SAPR “dichiarati”, si stima una flotta di droni (di dimensioni piccole e medie) di svariate migliaia di esemplari, escludendo i giocattoli (i quali sono decine di migliaia!).
Ciò vuol dire che il 99% circa dei droni utilizzati volano contravvenendo alle regole!
L’interesse verso questa tecnologia è talmente forte che sembra impossibile arginarne i possibili utilizzi, sebbene ciò sia auspicabile, soprattutto in previsione di una ulteriore crescita del settore, per ovvie ragioni di sicurezza.
Inoltre, tranne rare eccezioni, le aziende Italiane che operano nel settore sono di piccolissime dimensioni, composte da una, due o tre persone, spesso spinte più dalla passione e dall’entusiasmo che dai risultati economici, relegate fisicamente in garage o laboratori angusti, con capitali disponibili molto limitati e forme societarie semplici (spesso ditte individuali).
Su questo aspetto naturalmente bisognerà incidere per consolidare la crescita del settore.
Un aspetto positivo però è che l’Italia è all’avanguardia. Sono presenti molte aziende impegnate nello sviluppo di modelli e soluzioni diverse e non solo utilizzatrici di tecnologie di altri. La creatività Italiana anche in questo campo può dare molto.
Tuttavia un altro aspetto che mi ha colpito è che più dell’70% dei droni autorizzati ha componenti elettroniche Cinesi, quasi tutte di un unico produttore. D’altronde l’aspetto dei costi, che i prodotti Cinesi riescono notoriamente ad abbattere, è anche il principale elemento discriminante tra l’espansione e la contrazione di un settore. Il settore dei droni è esploso letteralmente solo quando sono arrivati sul mercato componenti economici ed affidabili dalla Cina.
Un’ultima considerazione riguarda le “quote rosa”. La presenza femminile in questo settore è più nelle piacevoli eccezioni (che comunque ci sono) che nella realtà. Il settore è dominato dagli uomini più di quanto sia lecito attendersi.