La fotogrammetria è una tecnica di rilievo che permette di acquisire dei dati metrici di un oggetto (forma e posizione) tramite l’acquisizione e l’analisi di una coppia di fotogrammi stereometrici.
In altre parole, confrontando immagini di un oggetto da diversi punti di vista è possibile (attraverso opportuni software di grafica computerizzata) ricostruirne una copia in scala.
In pratica il software individua, tra tutte le immagini inserite, dei punti cosiddetti “omologhi”, su cui costruire una nuvola di punti. E dalla nuvola di punti può costruire dei modelli digitali ed anche delle immagini realistiche di superfici ovvero oggetti tridimensionali, “spalmando” su di esse le immagini acquisite (texture).
La fotogrammetria dall’alto (aerofotogrammetria) da qualche anno ha un alleato prezioso, il drone, che consente, rispetto agli aeromobili convenzionali, di abbassare i costi di acquisizione, di effettuare i lavori con maggiore celerità ed anche di avere maggio dettaglio, almeno per quanto riguarda il rilievo di porzioni medio-piccole del territorio.
Il rilievo aero-fotogrammetrico è uno strumento potentissimo per elaborare mappe, cartografia, ortofoto, modelli digitali tridimensionali, etc.
Le applicazioni non sono solo nella topografia, ma anche nell’ingegneria, nell’architettura, nella geologia, nell’archeologia e così via. Sempre più numerose sono le applicazioni, in quanto il basso costo e la versatilità degli strumenti rendono questa tecnica appetibile anche a fruitori non convenzionali (cioè non legati necessariamente al settore tecnico).
Naturalmente il solo rilievo fotografico non è sempre sufficiente, anzi a volte può portare a risultati ingannevoli, se non utilizzato con cognizione di causa. E’ quindi opportuno che chi effettua il rilievo conosca i principi di base della topografia e del rilievo architettonico, e sappia integrare all’occorrenza il lavoro con altri sistemi di rilievo.
Inoltre per il committente c’è sempre il rischio di andare incontro a spiacevoli sorprese (sanzioni pesanti), rivolgendosi ad operatori aerei improvvisati.
Oggi la tecnologia offre prodotti a basso costo, accessibili quasi da chiunque, ed applicazioni topografiche che rendono fin quasi troppo semplice l’utilizzo dei droni. Quindi discernere i professionisti esperti dagli “sciamani” è sempre più difficile per i non addetti ai lavori.
Il consiglio per chi intende commissionare un lavoro di fotogrammetria, quindi, è quello di diffidare da quei soggetti che sono venuti in possesso di un drone (magari acquistato al supermercato) e credono di potersi improvvisare topografi, ed allo stesso tempo diffidare dai topografi che credono di poter integrare le loro strumentazioni con il drone, senza preoccuparsi di conoscere approfonditamente la tecnologia del volo a pilotaggio remoto e, soprattutto, la normativa legata al lavoro aereo.